La pedagogia Freinet nasce dall’esperienza del maestro francese Célestin Freinet ed è diffusa in molti Paesi, compresa l’Italia. Il suo principio di fondo è la cooperazione, che non è il semplice aiuto reciproco ma un modo di mettere in relazione il progresso di ogni allievo (la sua emancipazione) con quello del collettivo (classe e scuola). I suoi corollari sono:
1. Autonomia: all’autorità imposta dall’alto si sostituisce la disciplina cooperativa, una pratica che si costruisce nel tempo grazie alle tecniche/istituzioni. Nella classe cooperativa la disciplina è rappresentata dall’ordine e dall’equilibrio del lavoro, da un’organizzazione precisa del tempo e degli spazi. L’insegnante è il garante della legge fondativa del gruppo (divieto della violenza, divieto dell’umiliazione dell’altro). Non è però un’autorità esclusiva perché permette agli allievi di esercitarla in alcuni campi al fine di promuovere la loro autonomia.
2. Lavorare per progetti: gli apprendimenti si raggiungono grazie ad attività (le tecniche) che hanno finalità socialmente riconosciute.
3. Lavorare per problemi: il lavoro per progetti ha come esito naturale la problematizzazione. È la logica della ricerca: problema (situazione incerta) – materiali e consegne – attività – comprensione – utilizzazione (acquisizione di una competenza).
4. Pedagogia differenziata: la pedagogia Freinet tiene conto dell’eterogeneità degli allievi nel gruppo classe alternando attività individualizzate (piano di lavoro), attività di gruppo, attività collettive. La differenziazione riguarda i mezzi, non gli obiettivi essenziali di apprendimento che, in coerenza con le Indicazioni Nazionali, sui tempi lunghi saranno comuni a tutti gli allievi (salvo i casi particolari degli allievi con problemi di disabilità per i quali sono previsti piani individualizzati).
5. Valutazione formativa: la valutazione ha luogo continuamente ed ha una funzione prevalentemente formativa (stimolare l’autoregolazione delle attività cognitive in modo da promuovere miglioramenti negli apprendimenti). La valutazione sommativa si esprime soprattutto attraverso “unità di valore” non compensabili tra loro (brevetti, capolavori).
6. Materialismo pedagogico: l’organizzazione della classe cooperativa si fonda su due fattori:
a) l’ambiente, ovvero la creazione di una comunità organizzata in modo razionale (spazi, tempi, incarichi di responsabilità ecc.) al servizio dell’allievo e che lui stesso contribuisce a far vivere.
b) I materiali e le tecniche, cioè pratiche finalizzate e materiali messi a disposizione per realizzarle. Tutte le tecniche (testo libero, corrispondenza, giornale scolastico, conferenze, lavoro individualizzato, cooperativa/consiglio, laboratori, ecc.) sono aspetti diversi dell’attività cooperativa.